lunedì 17 ottobre 2011

Dopoguerra: quando scrivere un giornale era un'avventura!

   di Nino Amoroso

Negli anni del dopoguerra quando, a Campobasso, sono entrato nel mondo del giornalismo di provincia, il giornale si componeva con le singole lettere di piombo che il bravo tipografo prelevava a grande velocità da un contenitore, diviso in singole caselle per ordine alfabetico. Quindi si creava la colonna inumidita e legata con lo spago, che consentiva di impaginare  e di realizzare tutto il menabò sillaba per sillaba, a pagina intera pronta per il pianale di stampa. Spesso però diventava anche un lavoro di sisifo, perché la colonna si disfaceva e bisognava ricominciare da capo.  Anni dopo arrivò anche in Molise la macchina  linotype con composizione a piombo fuso riga per riga, un po’ più facile da utilizzare rispetto al primo secolare sistema. Per chi è nato con la tastiera del computer vicino alla poltrona, forse ha difficoltà a immaginare il grande vantaggio per l’epoca di un moderno strumento, ma lontano tecnologicamente dalla composizione attuale della scrittura.